Bilancio Squadre 2022: Eolo – Kometa
La Eolo-Kometa chiude il 2022 proseguendo il suo processo di consolidamento nel secondo livello del ciclismo mondiale. Rispetto al 2021, il “fatturato” non si è alzato particolarmente, ma i corridori della formazione italiana hanno saputo mettersi in evidenza in tante occasioni, portando a casa complessivamente tre successi e un buon numero di piazzamenti di spessore, anche in gare in cui la concorrenza delle squadre WorldTour è stata spietata. È mancato probabilmente l’acuto che può nobilitare la stagione, ma i corridori di punta dell’organico possono dirsi soddisfatti per quanto raccolto nell’arco dell’anno. Ora, il 2023 sarà un anno fondamentale per il percorso della formazione “patrocinata” da Alberto Contador e Ivan Basso, con la speranza di poter continuare l’ascesa verso il massimo livello.
TOP
Vincenzo Albanese è stata una vera garanzia per la Eolo-Kometa. Sua una delle 3 vittorie di stagione, al Tour de Limousin, e, soprattutto, sua una serie di risultati che lo hanno confermato come uno dei corridori più continui del panorama italiano. Il campano è andato vicinissimo (11esimo) alla Top 10 alla Milano-Sanremo e ha portato un Giro d’Italia molto positivo, con un podio di giornata e altri piazzamenti fra i migliori di tappa. Nelle altre corse della sua stagione si è attestato con grande costanza nella prima pagina degli ordini d’arrivo, trovando anche posto nelle classifiche generali delle brevi corse a tappe, come il Giro di Slovenia o la CRO Race, contesto quest’ultimo in cui ha dato ulteriore dimostrazione delle sue qualità di velocista resistente. 26 anni da pochi giorni, sta probabilmente per vivere la sua maturazione definitiva.
Un altro corridore che ha dato il suo contributo all’attivo del bilancio stagionale è stato Lorenzo Fortunato. Il bolognese non ha ripetuto i picchi del 2021, ma è stato comunque buon protagonista al Giro d’Italia, provando a tenere il passo dei migliori della generale. L’azzurro è andato inoltre in due occasioni vicino al bersaglio grosso, fra Vuelta Asturias e Vuelta Andalucia, dando nuovamente dimostrazione di competitività quando la strada sale sotto le ruote dei corridori. In valore assoluto, il miglior guizzo di Fortunato è stato probabilmente il Giro dell’Emilia, che lo ha visto chiudere sesto in un ordine d’arrivo a dir poco regale.
Da sottolineare il rendimento di Alessandro Fancellu, che ha saputo mettersi in mostra in corse sì giovanili, ma di altissimo livello. Il 22enne lombardo è stato infatti grande protagonista del Tour de l’Avenir, chiudendo al sesto posto della generale e ritrovando il sorriso dopo un 2021 complesso. Fancellu è stato capace di reggere la scena anche in corse “senior”, come l’Adriatica Ionica Race. Il futuro pare essere dalla sua parte e lui potrà guardare alla stagione in arrivo con un rinnovato ottimismo.
+++ Vincenzo Albanese
++ Lorenzo Fortunato
+ Alessandro Fancellu
FLOP
La squadra da lui avrebbe voluto sicuramente di più, ma purtroppo Diego Rosa non è riuscito a ritrovare se stesso. Il piemontese era arrivato in questo team dopo qualche stagione difficile, per provare a tornare a buoni livelli e anche i direttori sportivi puntavano molto su di lui. Le cose, però, non sono andate come sperato: il classe 1989 è andato spesso in fuga al Giro d’Italia (memorabile la fuga solitaria nella sesta frazione della Corsa Rosa), entrando anche nella lotta per la Maglia Azzurra, ma nel resto della stagione non è mai riuscito ad essere veramente competitivo, tanto da decidere di lasciare il ciclismo su strada e tornare alla Moutain Bike.
Nonostante un brillante inizio di stagione, forse era lecito aspettarsi qualcosa in più anche da Giovanni Lonardi. Lo sprinter, infatti, riesce ad imporsi alla Clasica Comunitat Valenciana ed ottenere qualche piazzamento nelle prime corse dell’anno, ma poi non riesce ad essere competitivo quando la stagione entra nel vivo e le corse diventano più importanti. Risultati che sono mancati anche a Edward Ravasi, che difficilmente è riuscito a mettersi in mostra anche a causa di alcuni problemi fisici, faticando anche sui percorsi più adatte a lui.
Apparentemente, non è apparsa entusiasmante neanche la stagione di Francesco Gavazzi, che in questo 2022 ha raccolto poco e nulla, ma il suo ruolo è stato comunque fondamentale all’interno del team: oramai il classe 1984, che si appresta ad iniziare il suo ultimo anno in gruppo, rappresenta il corridore esperto che può aiutare i giovani a crescere. A proposito di giovani, era forse lecito aspettarsi qualcosa in più da Erik Fetter, che invece ancora non sembra aver compiuto il definitivo salto di qualità. Il tempo per iniziare a fare cose importanti per lui, comunque, c’è e può ancora crescere con calma.
– Giovanni Lonardi
— Edward Ravasi
— Diego Rosa
Miglior Momento
Al netto delle vittorie sopra elencate, il momento più significativo della stagione della Eolo-Kometa è quello andato in scena a Jesi, a conclusione della decima frazione del Giro d’Italia, quella partita da Pescara. Un finale difficilissimo ed estremamente selettivo ha portato Biniam Girmay e Mathieu van der Poel a battagliare per la vittoria di tappa. Protagonista dell’azione, però, è stato anche Vincenzo Albanese, che ha completato la giornata con un terzo posto che valeva parecchio, anche in termini di visibilità. Gli altri due, in quell’istante, erano irraggiungibili, ma in quel momento l’azzurro si è probabilmente reso conto una volta di più di avere le possibilità per lasciare il suo segno, anche al livello più alto della scena internazionale.
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